Via Francigena parmense da Bardone a Cassio

Escursione del 17 Settembre 2017 – Via Francigena, tappa da Bardone a Cassio.
Distanza percorsa 10,93 Km
Dislivello: 792 mt in salita – 379 mt

Decido di partecipare, insieme a mia nipote Sara, a un’iniziativa promossa dai Comuni sul tratto parmense della Via Francigena. Si usufruisce di un servizio navetta che permette di raggiungere in pullman la tappa di partenza e di essere prelevati all’arrivo. Si tratta della mia prima esperienza di escursione in gruppo. Solitamente mi muovo con la famiglia, in tre al massimo. E’ un aspetto importante, che cambia le cose, modifica l’esperienza. La nota positiva è che si ha la possibilità di condividere con altre persone esperienze fatte o la propria idea di escursionismo. Io però non sono un gran chiacchierone. In montagna, mentre cammino amo il silenzio. Se penso alla Francigena e ai pellegrini che nei secoli hanno percorso la via, mi faccio subito un’immagine di solitudine e di silenzi, fatta di prati, mulattiere, boschi. Insomma un viaggio da una tappa alla successiva ma anche dentro di noi. Per questo motivo faccio un po’ fatica ad associare queste sensazioni a una comitiva in movimento. Tuttavia oggi stiamo percorrendo una sola tappa, non un cammino di più giorni. Penso comunque ai pellegrini e alla storia della via, ma prendo questa escursione come un’occasione per conoscere un altro pezzetto del bellissimo territorio che ci circonda e che non ho mai percorso. Camminare ha questo vantaggio: fa sembrare tutto nuovo e diverso. Prova a camminare nel prato che hai dietro casa e che vedi ogni giorno in auto: non è come te lo aspettavi. Abbiamo la tendenza a fare viaggi lontano ma ricordiamoci che a due passi da casa abbiamo l’appennino che offre paesaggi stupendi e monti di tutto rispetto.
Quindi si va. Partenza dalla pieve romanica di Bardone. Subito un bel colpo d’occhio. Colline verdi e storia. Il primo tratto della tappa è su strada asfaltata, subito in salita. Per fortuna non durerà tanto e tutto il resto del percorso è su sentiero. E’ questo probabilmente che fa di questa tappa una delle più belle: molto contatto con la natura, paesaggio variegato e interessante. La prima tappa è a Terenzo, piccolo paesino che è però fulcro del comune geograficamente più esteso della provincia. La chiesa è molto bella.
Incontreremo pievi bellissime sulla via ma non abbiamo la possibilità di visitarle dentro. E’ un vero peccato. Avrei preferito allungare un po’ i tempi e avere la possibilità di visitare le chiese che si trovano sul percorso. Questo avrebbe consentito anche di riposare un po’, dato che la tappa è piuttosto impegnativa. Il dislivello è considerevole e richiede gambe allenate (anche questo è un aspetto che forse andava meglio precisato sul materiale promozionale dell’iniziativa). Si prosegue su sentiero in decisa salita nel bosco e si giunge al paesino successivo che è Castello di Casola. Veramente un bel colpo d’occhio mentre si arriva dal sentiero, immerso nel verde. Un’immagine d’altri tempi. Il paese è tutto in sasso, ben tenuto e ristrutturato, con una bella chiesa e un piccolo borgo che la circonda. Qui ci concediamo una sosta di dieci minuti e ripartiamo alla volta di Cassio. Un’altra cosa che non amo molto nelle gite di gruppo è che non puoi prenderti i tuoi tempi, fermarti quando vuoi, dedicare più tempo a vedere luoghi…gambe in spalla! Inizia a piovere, prima poche gocce poi un bel temporale. Tiriamo fuori kway, mantelli, coprizaini e proseguiamo, sempre in decisa salita, nel bosco. Una gran sudata con gli impermeabili addosso ma, tutto sommato, la pioggia ha il fascino dell’imprevisto e forse ci sentiamo tutti un po’ più pellegrini. Usciamo dal bosco sulla statale che sale al Passo della Cisa. Qui si può scegliere se arrivare a Cassio sulla statale oppure rientrare nel bosco e affrontare una ripida discesa e una risalita verso il paese. E’ senz’altro più faticoso ma vale la pena questa seconda opzione. Ci sono belle viste sui salti del diavolo che costeggiano la via degli “scalpellini” che unisce Cassio a Chiastre, ora chiusa per il crollo della passerella sul torrente Baganza. Dopo circa quattro ore dalla partenza giungiamo a destinazione e attraversiamo l’antico borgo di Cassio, sempre piacevole. Una visita all’ostello e un pranzo in compagnia chiudono questa esperienza. Forse un giorno troverò tempo e coraggio per un cammino di più giorni, da solo. Sono convinto che solo così si possono assaporare le sensazioni che una via come questa può dare a un camminatore.

Il tracciato GPS lo trovate qui sulla pagina di Garmin-Connect.  Ecco un po’ di foto: