Attrezzatura e Abbigliamento

Vale la pena dedicare un piccolo spazio all’abbigliamento e all’attrezzatura necessaria a intraprendere escursioni a contatto con la natura, soprattutto se tale escursione si svolge in ambiente montano. Chi si dedica alle camminate e all’escursionismo abitualmente non ha certo bisogno dei miei consigli. Chi invece vuole iniziare e ha poca esperienza può trovare utile qualche consiglio sull’argomento. Iniziamo col dire che prenderemo in esame solo il necessario per escursioni giornaliere o di pochi giorni in ambienti montani con altitudini che non superano i 3000 mt. e nel periodo maggio-novembre. Per le uscite su neve o ghiaccio bisognerebbe aprire un capitolo a parte, giacchè queste escursioni richiedono obbligatoriamente attrezzature a livello alpinistico e si presume che chi si avventura in queste zone in inverno abbia conoscenze e una preparazione adeguata. Quello che facciamo qui invece è capire cosa ci dobbiamo portare quando decidiamo di affrontare una bella camminata in montagna o comunque a contatto con un ambiente naturale un pò ostico. E’ facile capire che se parliamo di camminare, il ruolo più importante lo ricoprono le scarpe che devono essere scelte adeguatamente al terreno che si vuole affrontare.
Se camminiamo su uno sterrato con poco dislivello e senza particolari difficoltà possiamo affidarci a calzature basse con una suola antiscivolo scolpita o, volendo, accontentarci di un normale paio di scarpe da running. Se invece intendiamo fare un’escursione in montagna su sentieri accidentati, pietraie e dislivelli consistenti, dobbiamo per forza di cose procurarci un paio di pedule o scarponi da montagna. L’offerta è veramente ampia, tanto che, una volta stabilito quello che si vuole, ci si può far trasportare anche dall’aspetto estetico. L’importante è scegliere una calzatura mid o alta sopra la caviglia, con adeguato sostegno, suola antiscivolo (meglio se in Vibram) e tomaia resistente in pelle o materiali sinsetici, possibilmente trattata in modo da essere impermeabile ma traspirante (molti modelli hanno fodere in gore-tex per questa funzione). La cosa fondamentale è farlo! Non andate a camminare in montagna con le scarpette da ginnastica o, peggio, con sandali o infradito. Ho visto di persona gente con cane e scarpette della domenica capitombolare su sentieri scoscesi e vi garantisco che non è simpatico. Spesso si frequentano zone dove i soccorsi faticano ad arrivare e una semplice storta alla caviglia o una botta al piede possono impedirci di muoverci e bloccarci sul posto per ore e ore. Lo scarpone è l’unica cosa su cui non potete sorvolare e vi consiglio inoltre di non risparmiare troppo. Un buono scarpone di qualità può costare dai 150 ai 250 euro, ma vi garantisce un ottima calzata, supporto, sicurezza e se trattato con cura può durarvi tranquillamente dieci anni. I moderni scarponi, perlopiù in materiali sintetici, hanno bisogno di pochissima manutenzione, mentre se optate per un modello con tomaia in pelle bisognerà avere un minimo di cura in più. Anche questi ultimi con le moderne tecniche di trattamento non necessitano di particolare manutenzione ma bisogna sempre ricordarsi di pulirli una volta usati, togliere fango e polvere e, se sono bagnati, lasciarli asciugare lontano dal sole o da fonti di calore. Dopo un certo periodo di utilizzo è possibile trattare la tomaia con creme che nutrono e rinnovano l’impermeabilità della pelle. A me sono sempre piaciuti gli scarponi in pelle e li prediligo dal punto di vista estetico. I produttori sono davvero tanti. Tanto per citarne alcuni tra i migliori: La Sportiva, Lowa, Salewa, Salomon, Scarpa, Garmont, Dolomite, Meindl, Asolo, Tecnica e altri.
Per il resto dell’abbigliamento è inutile farsi assorbire troppo dalle pubblicità di materiali estremamente tecnici e con doti fantascientifiche. Dato che, come ho detto, non parliamo di escursioni montane invernali, è sufficiente un abbigliamento comodo nei movimenti, pantaloni lunghi (o calzettoni alti) e maglia o camicia in cotone o flanella. Importante è però prevedere improvvisi cambiamenti climatici o imprevisti. In montagna non si sa mai; il tempo che trovi alla partenza spesso non è quello che ti ritrovi alla sera quando rientri e se aumenti di quota o ti spingi sui crinali è molto facile trovare vento forte o cambiamenti improvvisi di temperatura, pioggia, ecc. Per questo entra in gioco il nostro indispensabile amico: lo zaino. Meglio sceglierlo comodo, con stecche che lo tengono staccato dalla schiena, con fascia in vita e sul torace, in modo da distribuire bene il peso fra bacino e spalle. Anche qui ci si può sbizzarrire. Meglio scegliere una capienza adeguata: per un’escursione giornaliera sarà più che sufficiente uno zaino da 30-40 litri mentre per escursioni di più giorni ci sono zaini di grandi dimensioni e idonei al trasporto di grandi pesi.  Nello zaino ci va tutto il necessario per il nostro sostentamento ma anche tutto quello che potrebbe servirci in caso di imprevisto. Per  il nostro fisico bisogna portare acqua o liquidi a sufficienza (meglio abbondare) per affrontare il percorso che abbiamo in mente. Camminando intensamente si consumano molti liquidi, soprattutto in estate con clima caldo. Quindi, se sul percorso non ci sono fonti o punti di appoggio, bisogna portarsi una buona scorta d’acqua. Poi qualcosa da mangiare, meglio alimenti facilmente digeribili e qualcosa di calorico, che ci dia un po’ di energia se ce n’è bisogno (cioccolata, zuccheri, succhi, ecc.). Per quanto riguarda l’abbigliamento, soprattutto se andiamo in montagna, dobbiamo sempre avere (anche se partiamo con cielo sereno): un copricapo o cuffia, un capo impermeabile (meglio se in grado di coprire anche lo zaino), un maglione di lana o un pile, un paio di guanti, calze e intimo di ricambio. Lo sò, spesso sembra inutile e otto volte su dieci non userete niente, ma la volta che servono ne capite l’importanza. Mi è capitato, come a molti, di partire in t-shirt e dopo qualche centinaio di metri di dislivello ritrovarmi con felpa, maglione, k-way, cuffia e aver freddo. Bisogna inoltre sempre portare un minimo di attrezzatura per la nostra sicurezza e per gli imprevisti. Io mi porto sempre: un minimo di primo soccorso (una benda, cerotti, un antidolorifico), crema solare, un coltellino multiuso, tre o quattro metri di corda (non si sa mai, possono sempre servire per assicurarsi o assicurare un bambino se non ci sentiamo tranquilli), una torcia, un cordino che può servire per sostituire lacci rotti o altro, macchina fotografica (indispensabile per i nostri ricordi), cartina (non dimenticate mai di portare con voi una cartina dei sentieri). Uso anche, più per divertimento che per altro, un GPS della garmin, molto divertente, con il quale è possibile programmare il percorso, controllare di non sbagliare sentiero, memorizzare il percorso fatto, scaricarlo nel PC e vederlo riportato su google-earth. Naturalmente non indispensabile ma indubbiamente divertente da usare.

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