Anello del Monte Penna – 2011

Escursione del 14 Agosto 2011 – Partenza dal Passo del Chiodo per località “La Nave”, salita al monte Penna dal lato attrezzato e discesa dal versante opposto al passo dell’Incisa. Ritorno su mulattiera e strada al passo del Chiodo.

Cartina della zona

La salita del Monte Penna dal lato attrezzato è sicuramente una delle più belle escursioni montane che si possono effettuare in questa zona. Ci si può mettere alla prova su un sentiero alla portata di tutti, che richide però attenzione e poche vertigini. E’ consigliabile percorrere questo tratto in salita, salendo dal passo del Chiodo. Attraversare il tratto attrezzato in discesa (venendo perciò dal passo dell’Incisa) vorrebbe dire aumentarne le difficoltà e il rischio. Inoltre toglie il divertimento dell’arrampicare fra ripide rocce con l’aiuto dei cordini metallici e delle catene fisse. Il percorso si trova nel Parco Regionale d’Aveto, al confine tra Emilia e Liguria. Noi abbiamo lasciato la macchina nei pressi del passo del Chiodo e abbiamo imboccato il sentiero 831 che parte proprio sull’incrocio con la statale e che porta la segnaletica per La nave e Monte Penna. Si percorre un bel tratto nel bosco e si arriva rapidamente a una bellissima conca denominata “La nave” perchè riproduce proprio, vista da lontano, la forma di un’imbarcazione. E’ una zona molto bella, circondata da boschi e con una bella vista sui monti rocciosi che la circondano. Vale una sosta per godere della pace e della solitudine che si respirano in questi luoghi. Si comincia poi la salita verso il Penna. Il sentiero si snoda dapprima nel bosco, poi esce allo scoperto mostrando le maestose rocce del monte, con la sua riconoscibile forma a piramide. Ben presto il sentiero si fa roccioso e corre lungo una specie di cengia con un panorama bellissimo. Il sentiero è esposto sulla destra e si comincia a mettere alla prova le vertigini. Poco più avanti si incontra il tratto attrezzato. Ci sono catene fisse che corrono lungo la bastionata rocciosa e ci aiutano nei passaggi più ripidi. Nel primo tratto si va bene anche senza, intendiamoci, ma sono una sicurezza in più, soprattutto de avete bambini. Il tratto successivo, quello che conduce fino alla sommità, è un filo più impegnativo con alcuni gradoni dove il potersi aiutare con le catene diventa sicuramente  apprezzabile. Qualche passaggio è veramente bellissimo, con sentiero stretto fra rocce ripide e si prova il gusto di poggiare le mani, quella sensazione di conquistarsi i metri con fatica, utilizzando anche le braccia. E’ un percorso perfetto per chi ha poca dimestichezza con l’arrampicare, ma vuole provare qualcosa di semplice che dia la sensazione di contatto con la roccia. Non ci sono pericoli, ma non sottovalutare mai la montagna, attenzione a dove si poggiano i piedi, scarponi obbligatori e un occhio di riguardo ai bambini, sempre vicini e sempre davanti. Sulla cima del Penna troviamo una grande statua della Madonna seduta e una cappella in sasso. Noi abbiamo trovato una giornata limpida e il panorama è sempre bellissimo. Siamo poi scesi dal versante opposto, verso il passo dell’Incisa. Da questo lato la discesa è molto più semplice e tutta dentro al bosco. Finita la discesa abbiamo imboccato la strada che conduce alla capanna forestale e proseguito sulla provinciale fino al passo del Chiodo. Questo tratto è un pò noioso perciò è consigliabile, una volta giunti a metà del tratto su strada inghiaiata, nei pressi della capanna forestale, tagliare nuovamente a destra nel bosco  e ricongiungersi con “La Nave” per poi tornare utilizzando il sentiero dell’andata.

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