Anello del Jof di Sompdogna – Alpi Giulie

Escursione del 17 Agosto 2012 – Malga Saisera, rifugio Grego, sella Sompdogna, Jof di Sompdogna, bivacco Stuparich, Malga Saisera.

Il percorso

Grazie all’ospitalità di Barbara e Dario ho avuto la possibilità di visitare Valbruna, piccolo e tranquillo paese a pochi minuti dalla val Saisera e dall’omonima malga, punto di partenza di bellissime salite nel regno dei Jof (così si battezzano qui le cime), a due passi dai confini austriaco e sloveno. Con la gradita compagnia di Stefano e del simpatico e loquace nuovo amico Gianni, gran camminatore e nostro “cicerone per un giorno”, ci siamo avventurati in questa bellissima giornata post-temporale di Agosto, alla conquista della cima del Jof di Sompdogna. L’itinerario parte dal parcheggio di Malga Saisera, a dieci minuti di auto da Valbruna, comodamente raggiungibile in autostrada. Prima tappa è il Rifugio Fratelli Grego, che raggiungiamo in un ora di cammino sul sentiero 611, subito molto ripido e immerso in faggeta. Al Grego prendiamo fiato un attimo e proseguiamo per il laghetto (che però in questa stagione è un prato) e per sella Sompdogna sul 651. Lasciamo il sentiero a favore del 610 che ci porterà fino in cima. La vegetazione cambia e si passa dal faggio al pino. Più in quota la montagna si scopre e possiamo finalmente ammirare la nostra meta e la maestosa vista sul Jof di Montasio che ci accompagnerà fino alla vetta. In sentiero è sempre piuttosto cattivo, con decisa pendenza. Sovente ci imbattiamo nei resti di bivacchi, ricoveri e trincee della prima guerra mondiale, alcune ben conservate. Numerose sono le gallerie scavate dai soldati; ci avventuriamo anche all’interno di una di queste, profonda circa 20 metri. E’ tutto buio e umido. Ci fermiamo un attimo a riflettere sulle drammatiche condizioni nelle quali questi soldati sono stati costretti a combattere. Ora la vegetazione si fa rada e il sentiero sale deciso tra rocce un pò scivolose a cause della pioggia della sera prima. Un pò di attenzione in un paio di punti dove lo spazio per gli scarponi è un pò ridotto e finalmente su giunge alla croce di vetta. Il panorama è stupendo, la giornata limpida. Il silenzio è assordante. Apriamo la cartina e Gianni ci illustra tutte le vette circostanti: Jof di Montasio, Jof Fuart, Jof di Miezegnot, Due Pizzi, Cima del Cacciatore, Lussari, ecc. Un pò di riposo e finalmente si taglia salame e si apre una bella bottiglia di Ortrugo che io e Stefano abbiamo portato dall’Emilia e che Gianni apprezza. Certo il vino non lo rallenta e ripartiamo in discesa tra numerosi residui di costruzioni belliche. Trincee e buchi ovunque… impressionante. Scendiamo sul 610 e lo abbandoniamo per il 652. Siamo immersi in una distesa di pino mugo e dopo circa un ora ci concediamo una deviazione per visitare il bivacco Stuparich, una piccola costruzione rossa, ben tenuta, che può incredibilmente ospitare 16 persone. Lasciamo lo Stuparich, imbocchiamo il sentiero 611 in direzione del Grego, ma decidiamo di abbandonare il sentiero e di scendere col 639 che ci porterà, dopo una dura e a tratti scivolosa discesa fino alla malga Saisera e all’auto. 10,5 Km in tutto con 1000 metri di dislivello. Una giornata bellissima tra monti stupendi e con l’ottima compagnia di Stefano e di Gianni che con la sua calma, la sua simpatia e la conoscenza del luogo ci ha allietato e ci lascia un indimenticabile ricordo delle Giulie.

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